Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1929, XXVII.djvu/180

172 ATTO PRIMO
Drusilla. Che cosa?...

Belfiore.   Il desir mio...
Drusilla. Sarebbe...
Belfiore.   Sì... ma mi vergogno anch’io.
Drusilla. Eh v’intendo, v’intendo.
So che volete dire, ah furbaciotto1!
Parete un giovinotto,
Siete robusto e saldo;
Mi fate venir caldo.
Perchè siete vecchietto,
Voi mi piacete più:
Io non posso veder la gioventù.
Belfiore. Da vero? mi burlate?
Drusilla. Da vero, da verone.
Che vale un chiacchiarone2?
Un uom senza giudizio?
Passato quel capriccio,
Vi resta il pentimento.
Per me così la sento.
Solo è il mio cor della vecchiezza amico,
E i giovinotti non li stimo un fico.
  Io li vedo a tutte l’ore
  Tutti ricci e incipriati,
  Far la ronda3 alle signore,
  Far con esse i spasimati,
  Ma che cavino un quattrino
  Dall’afflitto borsellino
  Lo credete? oh questo no.
  Se vogliamo4 de’ sospiri,
  Gran promesse e gran parole,
  Lor ne danno a chi ne vuole,
  Ma regali non si può.

  1. Ed. Verona: furbacchiotto.
  2. Ed. Verona: chiacchierone.
  3. Ed. Verona: Tutti i ricci incipriati - Far Inchini ecc.
  4. Ed. Verona: volete.