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98 ATTO SECONDO
Lugrezia sarà sposa,

Sposa di Collatino, ma non tua.
Collatino. Brava, da cavalier.
Mirmicaina.   Brava sul sodo.
Sì, da donna d’onor, questa la godo.
Albumazar. Eh, tu procuri invano
Dall’impegno sottrarti;
Chiari udisti testè del Nume i sensi:
Se ti spiace tal modo,
Fa che il Nume medemo ti dispensi.
Lugrezia. Nume, che non ha nome,
Se della tua risposta
Mi spieghi il senso buono,
Io ti prometto i miei capelli in dono.

SCENA XI.

Maimut colla spada alla mano.

Maimut. Chi star Nume? chi star questo oracùlo?

Albumazar. Scellerato, cotanto
S’avanza l’ardir tuo? Giungi superbo
A profanare i Dei?
Maimut. Kalamà Dobrair, sciulà1 falcai.
(Dà una botta colla sciabla all’oracolo, il quale si spezza e sorte fuori un Turco, che resta spaventalo, e nel vederlo tutti fanno un atto d’ammirazione, e Maimut parte
Albumazar. (Oh.).
Ruscamar.   (Uh.).
Lugrezia.   (Ih.). (tutti assieme
Collatino.   (Eh.)
Mirmicaina.   (Ah.)

  1. Così Valvasense. Edd. Tev., Guibert e Zatta: feiulà.