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524 PARTE PRIMA

SCENA II.

Fabrizio e dette.

Cecchina. E ben, signor Fabrizio,

Siete voi sazio ancor?
Fabrizio. Non mi ricordo
D’esser mai stato sazio a‘ giorni miei.
Nuovamente a mangiar io tornerei.
Rosina. Signore, in fede mia,
Questa è una malattia.
Fabrizio. Cos’ho mangiato?
Tre tondini di zuppa,
Un piatto di frittura,
Due libre di vitella,
Un cappone bollito,
Un lombetto arrostito,
Un quarto di capretto,
Sei fette di presciutto.
Dodici beccafìchi,
E mezza provatura.
Questa per il mio corpo è una freddura.
Cecchina. Salute.
Rosina. Guarda il lupo.
Fabrizio. Ora mi pare
Mi venga un po’ di sonno.
Vuò riposar, portatemi una sedia.
Cecchina. Sì sì, farete bene. (Rosina accosta una sedia
(Qualche burla a costui pensar conviene).
Fabrizio. Vieni, vieni, o sonno amato...
Ho mangiato ed ho bevuto. (sbavigliando
Par che il sonno sia venuto,
E mi voglio riposar...
(a poco a poco si va addormentando