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388 PARTE SECONDA
Bellinda. Ah misera Bellinda!

Che (arò, sventurata?
Ah perchè mai mi avete innamorata?
Son tenera di core;
Non posso dir di no; m’avete cotta
Al vostro dolce foco;
Deh fermatevi meco ancora un poco.
  Per questo pianto,
  Pupille amate,
  Non mi lasciate
  Sì presto ancor.
  Ah che per vanto
  Barbari siete,
  E duro avete
  Nel seno il cor.
Roccaforte. Bella, siete in errore;
Non ho sì duro il core;
Anzi i vostri bei rai
Me l’hanno al certo intenerito assai.
Bellinda. Se così fosse, ingrato,
Voi non mi lasciereste.
Roccaforte. Ma che? Pretendereste,
Ch’io lasciassi da banda
L’obbedienza dovuta a chi comanda?
Nol posso, e nol farei.
Amano i pari miei,
Con eroica fortezza,
Prima la gloria e poscia la bellezza.
Bellinda. E come vi potete
Vantar di fedeltà, se ogni momento
V’aspettate chiamati alla partenza,
E partite con tanta indifferenza?
Roccaforte. La nostra fedeltà dura sin tanto
Che durano i quartieri.
Fra noi altri guerrieri