Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1928, XXVI.djvu/353


AMOR FA L'UOMO CIECO 351
Cardone.   Eh no, mia vita,

Fu questa una malizia,
Per fuggire il rigor della Giustizia.
Livietta. Ma perchè finger meco?
Cardone.   Per provarti
S’eri compassionevole,
E s’era del tuo amor più meritevole.
Livietta. Traditor, non lo sai?
Cardone. Io so che mi sprezzasti.
Livietta.   Allor burlai.
Cardone. Dunque...
Livietta.   Dunque d’avermi
Quasi fatta morir, la penitenza
Ora devi tu far.
Cardone.   Mia vita, imponi,
Tutto farò per te.
Livietta. Di cento doppie
Fammi il picciolo dono,
E ogni ingiuria passata io ti perdono.
Cardone. Cento doppie? Son poche. Io vuò donarti
Più assai della metà
Della mia eredità.
Livietta.   Così mi piaci,
Così bello tu sei, così t’adoro.
Tu sarai la mia pace, il mio tesoro.
  Oh come sei bello;
  Oh come sei caro!
  (Ma senza denaro
  Non eri così.)
  lo t’amo sì, sì.
  T’adoro costante.
(Ma fin che il contante.
  Durar ti saprà.)
  (È questa l’usanza
  Moderna ed antica.