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IL FILOSOFO 319
Ad impazzir comincia, egli diviene

In breve tempo pazzo da catene.
Lesbina. (Volesse il Ciel, che arrender potess’io
Il filosofo ricco all’amor mio!)
Anselmo. Orsù, spiegate tosto
Il vostro dubbio.
Lesbina.   Udite:
Voglio saper se il matrimonio sia,
Come vogliono alcuni, una pazzia.
Anselmo. In massima dirò, che il matrimonio
Necessario si rende al nostro mondo.
Ma chi meglio l’intende,
Per fuggir i travagli, e viver sano,
Da un laccio sì crudel vive lontano.
Lesbina. E pur ve ne son tanti
Di contraria opinione,
Che si mariteriano ogni stagione.
Anselmo. Ma s’io solo restassi
Fra gli uomini viventi,
Francamente rispondo,
Che già per me si finirebbe il mondo.
Lesbina. Tanto nemico voi del nostro sesso?
Anselmo. Non mi venite appresso.
Lesbina. E se donna gentil di voi invaghita
Vi chiedesse pietà?
Anselmo.   Sarei lo stesso.
Lesbina. Perchè così crudel?
Anselmo.   Non tanto appresso.
Lesbina.   Se una donna vi dicesse:
  Nel mio petto sento il core
  Tutto fiamme, tutto ardore;
  Voi ne siete la cagione,
  Deh movetevi a pietà.
  Che direste? Che fareste?
  Non sarebbe buon’azione