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174 PARTE PRIMA
Ranocchio.   Voi non sapete

Della mia infermità gli strani effetti;
Questa mattina è tanto il mio tormento,
Che mi mangio un cappone in un momento.
Melinda. Io vado a preparar. (Sì, voglio darti
Un pranso sulla giusta 1.
Ranocchio.   Abbiate a cuore
Questo povero infermo.
Melinda.   Non temete,
Del sincero amor mio certo voi siete.

V’amo (v’aborro),
     Dolce marito.
     Vorrei vedervi
     (Morto) guarito.
     Vi bramo sanato
     (Vi bramo crepato)
     Con tutto il mio cor.
S’io dar vi potessi,
     Diletto consorte,
     La vita (la morte),
     Avrei men dolor. (parte

SCENA III.

Ranocchio solo.

Nelle miserie mie qualche conforto

Recami avere una consorte amante.
Poveraccia, talvolta
Mi fa pietà; con le sue mani istesse
Mi presenta i cristieri,
E ogni giorno pulisce i miei cauteri.
Oh quando finiran questi miei mali!
Quello che più mi spiace,

  1. Vedi p. 33, n. 2.