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138 PARTE PRIMA


  Ma tremo dal freddo;

  Ingrata Cecchina,
  Non v’è compassion.
Linpora1. Alfin son arrivada
A cantar canzonette in sulla strada.
Vaga pur co2 la sa andar,
Anca cussì se vive, e se sbabazza3,
Che de zente da ben piena è la piazza.
Orsù, demo prencipio4:
Sentì sta canzonetta
Niova de sto paese,
Che una sol volta l’ha cantada Agnese5.
  Quando vedo in zamberluco 6
  Donna Catte e donna Betta,
  Me vien squasi el mal mazzucco7
  A pensar che mi nol gh’ò.
  Ma se posso mel vôi far,
  Gh’ò un bon terno, el vôi zogar,
  Trenta soldi rischierò.
E chi la vuol la costa un soldo solo.
Vago una volta attorno,
E a chi me dà un soldetto,
Darghe la so resposta anca prometto.
Orazio. Chi chi chi vuo vuo vuol vevedere


.

  1. Qui nell’ed. Valvasense (1735) e nella cit. ristampa comincia la Parte Seconda; e v’è questa didascalia: "Lindora con cimbano e cestello con canzonette”.
  2. Come.
  3. Si tripudia, si gode a sazietà: v. vol. XII, pp. 134 e 197. Cfr. Patriarchi, Boerio e la Spiegazion de certe parole veneziane alla fine del t. III del Bertoldo tradotto dal Pichi (Padova, 1747).
  4. Ghisl., Tev., Zatta: principio.
  5. L’autore allude scherzando all’Agnese, moglie di Pietro Amurat, armeno, la quale cantava appunto negli intermezzi del teatro di San Samuele: vol. I presente ed., pp. 66 e 96
  6. Giamberlucco: veste d’origine orientale "ed era di panno, lunga, larga, colle maniche strette" (Mutinelli, I, Venezia, 1851) "che si usava nell’inverno e si indossava sopra il vestito " (Greg. Gattinoni, Inventario di una casa veneziana del sec. XVII, Mestre, 1914: Indice-Glossario). Cfr. Patriarchi e Boerio. Le dame lo portavano di velluto: v. Corredo Nuziale di una gentildonna nel 1744, ed. da N. Barozzi (Venezia, 1882); e spec. G. Bistort, Il Magistrato alle Pompe nella Rep.a di Venezia, Venezia, 1912.
  7. Mal mazzùco: "letargia" spiega Boerio “malattia del cavallo e del bue”;”delirio, frenesia": dice il Patriarchi.