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ZOROASTRO 415
Semiramide.   Pria di formare il voto,

Della fè che tu vanti fa che il valor sia noto.
Mi promettesti il cuore. Dammi la destra in pegno,
E sia l’atto solenne della tua fede un segno.
Nino. Ah! sì, lo giuro ai Cieli, cui di mancar non si osa.
Mi è Zoroastro amico. Tu mia regina e sposa.
Semiramide. (Render mi può felice regno, grandezza, amore).
Zoroastro. (Oh scaltra donna!)
Nicotri.   Oh donna del sesso nostro onore!
Zoroastro. Nino, a te l’amistade...
Nicotri.   Signor, perchè ei ti creda,
Fa che un eguale esempio della tua fè si veda.
Zoroastro. Sì, Nicotri, comprendo qual facile s’addestra
Il pieghevol tuo cuore da un’abile maestra.
Eccoti la mia mano. Fissato è il tuo destino:
Giuro a te la mia fede; giuro amicizia a Nino.
Semiramide. Teco me ne consolo. (a Nicotri
Nicotri.   Perdona i miei sospetti.
(a Semiramide
Son donna, e anch’io di donna ho le virtù, i difetti.
Zoroastro. Amici, in sì bel giorno amor trionfi e pace;
Ma non rimanga inulto il tradimento audace.
Perfidi rei vassalli, ch’empio furor vantate,
Fra’ ceppi il destin vostro ad aspettare andate.
Toglieteli dinnanzi al mio real cospetto,
Non si funesti il tempo con sì lugubre oggetto;
E voi, sacri ministri, offrite all’are ardenti
Fra gli odorosi fumi le vittime innocenti.
(I Sacerdoti raccendono le faci, e conducono all’altare le vittime. Le Guardie arrestano Teocrate1, Lisimaco, Cleonte e Sidone.
Teocrate. Ah! Cleonte, tu fosti il consiglier malvaggio
Che inspirò della colpa le massime e il coraggio.
Lisimaco. Tu creder ci facesti con meditato inganno

  1. Anche qui nell’ed. Zatta e in quella di Bologna è stampato: Teocrito.