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BELISARIO 51
Pur m’è legge tuo cenno, e dirlo io deggio.

Antonia è l’idol mio. Pria che io partissi
Da Bisanzio, giurammo entrambi a un punto
Con reciproco amor la nostra fede.
Ma oh Dio! Nel mio ritorno io già la trovo
D’amor cangiata e della fede immemore.
Giustiniano. Quai scuse addusse, o quai segni ti diede
Del cangiato amor suo la donna infida?
Belisario. Molti e crudei. Non mi guardò, ma fisi
Tenendo a terra i lumi, appena appena
Due parole mi disse, e furon queste:
Parti, non tormentarmi; e poscia un misto
Di sospiri e di pianto a me fe’ noto
Che quasi si pentia del tradimento,
Ma ch’era il male mio senza rimedio.
Giustiniano. E il tuo rival non conoscesti ancora?
Belisario. Lo conobbi pur troppo: egli è Filippo.
Giustiniano. E al tuo rival la libertà donasti?
Belisario. Vinto l’affetto mio fu dalla gloria.
Giustiniano. Se Antonia amasti con tal pace, altrui
Cederla non potresti?
Belisario.   Anzi l’adoro.
Ma se indegno di lei mi rende il fato,
Perchè devo infierir con chi n’è degno?
Giustiniano. Altra fiamma t’accese, e questa puote
Farti soffrir il tuo disprezzo in pace.
Belisario. Tolga il ciel che il mio cor arda giammai
D’altro amor che di questo.
Giustiniano.   È a me già noto
Più di quel che tu pensi. Il nuovo affetto
M’offende, è ver; ma questa prova ancora
Dell’amor mio vo’ darti. Io ti perdono
Ogni amoroso error, se il ver mi narri.
Belisario. Signor, il dubbio tuo mia fede oltraggia;
Altr’oggetto non amo, io te lo giuro.