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372 ATTO PRIMO
Che terribili son? (a Rinaldo

Rinaldo.   Tacete: io fido
Nella virtù di Carlo.
Orlando.   Egli a momenti
Per punirvi verrà.
Rinaldo.   Ma di qual fallo?
Orlando. D’aver coll’African segreti patti.
Rinaldo. Pubblici sono i nostri patti. Ho meco
La sua figlia in ostaggio: eccola.
Orlando.   Il sanno
Che Armelinda è con voi, ma di ciò pure
Siete aggravato. Uditemi: (si dice
Che ne siete invaghito). (piano a Rinaldo
Rinaldo.   Ah scellerati!
E Carlo il crede?
Orlando.   Non lo so. Fra poco
A voi verrà. Non vi consiglio, amico,
D’attenderlo sul campo: egli potrebbe
Forse precipitar contro di voi
Qualche strano comando. Entro al Castello
Ritiratevi, udite in qual maniera
Vuol favellarvi: se vi chiama amico,
Fidatevi di lui; ma s’ei minaccia,
Guardatevi per or dal primo sdegno:
Vi scolperete poi; ma non vi vegga
La nemica nazion gemer fra lacci.
Clarice. Saggio è, amico, il consiglio. Andiam, Rinaldo,
Difenderanvi dall’inique trame
I soldati, le guardie, il sito e il cielo.
Rinaldo. No, no, qui vo’ restar: sa il Re di Francia
Qual sia la fede mia, sa quanto vaglia
Il mio braccio per lui: può la malizia
De’ Maganzesi denigrar mia fama
Presso i stolidi sì, non presso Carlo,
Saggio e giusto monarca.