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maniera, che mi fa credere.... Che credere? parliamo schietto. So che si pensa a mettervi in un ritiro 1

Angelica. Oh, cielo! cosa mi dite voi?

Valerio. Come? è possibile? Io conosco Leandro da molto tempo; io l’ho sempre trovato saggio, ragionevole, onesto, qualche volta un poco vivo ed ardente; ma....

Marta. Un poco vivo? un poco ardente? Dite ardente e vivo quasi quanto suo zio. Se lo somigliasse almeno anche nelle parti buone, pazienza; ma è lontano centomila miglia2 dalla maniera sua di pensare.

Valerio. Ma voi sempre più mi sorprendete. Leandro è amato e stimato generalmente; so che suo padre era di lui contento.

Marta. È vero; pareva, anni sono, un buon giovinastro; ma dopo che si è maritato, è diventato un altro.

Valerio. Sarebbe forse la moglie....

Marta. Precisamente, credo che tutto il male venga da lei. Il signor Geronte è sdegnato contro suo nipote non per altra cagione, che per la sua condiscendenza per le fantasie della signora Costanza, e... non so niente, ma giocherei che viene da lei il progetto del ritiro.

Angelica. Mia cognata! che mi dimostrava tanta amicizia? Non l’avrei mai creduto.

Valerio. Ella è d’un carattere sì dolce.

Marta. Fu per l’appunto quello zucchero e quel miele che hanno infatuato il marito.

Valerio. Io che la conosco particolarmente, non posso assolutamente crederlo.

Marta. Ditemi un poco, signor conoscitore, signor politico, pare ella agli occhi vostri una delle donne le più ritirate? Vi sono mode ch’ella non sia la prima ad usarne? Vi sono balli, spettacoli, divertimenti, a’ quali non comparisca ella la prima?3

  1. Marta è più chiacchierona in questa versione goldoniana.
  2. Testo: cento milla miglia.
  3. Ecco la versione più fedele del Candoni: "Martuccia. Questa dolcezza fu quella appunto, che ha sedotto suo marito. Val. Io la conosco, e non posso crederlo. Mart. M’immagino, che voi scherziate. Evvi una donna più ricercata di lei nelle sue acconciature? Esce nuova moda, ch’essa tosto non prenda? Vi sono balli, o spettacoli, cui non intervenga la prima?"