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IL MATRIMONIO PER CONCORSO 531

Roberto. Sua figlia ha il più bel talento del mondo.

Anselmo. Che cosa direbbero i vostri parenti?

Roberto. Io non ho da render conto a nessuno1.

Anselmo. La vostra casa merita che voi non le facciate un così gran torto.

Roberto. Il maggior onore ch’io possa fare alla mia famiglia è di procurarmi una moglie onesta, saggia, virtuosa e morigerata.

Anselmo. Credete voi che non vi siano al mondo altre figlie saggie, oneste e morigerate?

Roberto. Conosco questa, credo ch’ella potrebbe formare la mia felicità, e ne sarei contentissimo.

Anselmo. Per esempio, se non vi avessi trovato affascinato in tal modo, mi avrei preso l’ardire2 di farvi io una proposizione.

Roberto. E qual proposizione mi avreste fatta?

Anselmo. Ho ancor io una figliuola da maritare.

Roberto. Avete una figlia da maritare?

Anselmo. Sì signore, e se l’amor di padre non m’inganna, parmi ch’ella sia degna di qualche attenzione. Posso impegnarmi sicuramente ch’ella è saggia, onesta, virtuosa e morigerata3.

Roberto. Non ho veruna difficoltà a crederlo, e me ne consolo con voi4.

Anselmo. Veramente non tocca a me a parlarvi di mia figliuola. La cosa è fuori di regola, e non vorrei passare anch’io per un ciarlatano, ma l’amicizia antica delle nostre case, e la bontà che voi avete per me, mi obbliga ad esibirvi di venirla a veder, se vi contentate.

Roberto. No, signor Anselmo, vi ringrazio infinitamente. Sarei venuto assai volentieri a riverirla, a far seco lei il mio dovere, senza un tale preventivo ragionamento. Ora parerebbe ch’io ne dovessi fare un confronto, e vi chiamereste offeso, s’io non le rendessi quella giustizia che le conviene.

  1. Segue nelle ed.i cit.: «Ans. Ah signor Roberto, se non vi avessi trovato affascinato' ecc.».
  2. Segue nelle ed.i cit.: «di farvi una proposizione. Rob. E quale? Ans. Ho ancor io una figlia da maritare. Rob. Avete una figlia? Ans. Sì signore, e se l’amore ecc.».
  3. C. s.: e buona.
  4. Segue nelle ed.i cit.: ’Ans. Scusatemi, se vi sono troppo inopportuno. Rob. Vi supplico di non ecc.». Il resto è saltato.