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522 ATTO SECONDO

Plume. Voi, per quel ch’io sento, amate poco il ritiro, la tranquillità.

Lolotte. Quando voglio restar tranquilla, sto a casa mia, quando esco, esco per divertirmi.

Plume. Vi piacerà dunque il Boulevard1.

Lolotte. Oh sì, moltissimo; quel gran concorso, quel gran rumore mi piace infinitamente. Mi pare il più bello spettacolo della terra. Vedere una quantità di carrozze nel mezzo; un’infinità di popolo a piedi di qua e di là nei viali arborati, e difesi dalle carrozze. Tante magnifiche botteghe di caffè, piene di strumenti e di voci che cantano; tanti saltadori di corda, di bambocci, di animali, di macchine, di giochi, di divertimenti; chi siede, chi passeggia, chi mangia, chi canta, chi suona, chi fa all’amore. Sino alla mezza notte si gode, ed è un passatempo comune, che dura sei o sette mesi dell’anno.

SCENA II.

Monsieur Traversen e detti.

Traversen. Ehi dal caffè.

Garzone. Signore. (si suppone che la bottega da caffè sia dietro gli alberi2)

Traversen. Un caffè col latte ed un picciolo3 pane. (siede ad un tavolino)

Garzone. La servo subito.

Traversen. Ehi, ci sono i piccioli affissi4?

Garzone. Ho veduto in bottega il giovane dello stampatore, che li dispensa5.

Traversen. Mandatelo6 qui da me.

Garzone. Sarà servita. (parte)

Fontene. Ecco qui, tutti cercano le novità. (a Rose)

  1. Così corregge E. Masi, ed. cit. Nell’ed. Zatta è stampato Bubar.
  2. Ed.i cit.: si suppone la bottega dietro al giardino.
  3. C. s.: e un piccolo.
  4. C. s.: Ehi, vi sono piccoli avvisi?
  5. C. s.: che gli dispensava.
  6. C. s.: Mandalo.