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LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURA 35


Giacinta. È inutile che a me lo diciate.

Leonardo. E a chi lo devo dire?

Giacinta. A mio padre.

Leonardo. Con lui non ho libertà di spiegarmi.

Giacinta. Nè io ho l’autorità di farlo fare a mio modo.

Leonardo. Ma se vi premesse la mia amicizia, trovereste la via di non disgustarmi.

Giacinta. Come? Suggeritemi voi la maniera.

Leonardo. Oh! non mancano pretesti, quando si vuole.

Giacinta. Per esempio?

Leonardo. Per esempio si fa nascere una novità che differisca l'andata, e si acquista tempo; e quando preme, si tralascia d’andare, piuttosto che disgustare una persona per cui si ha qualche stima.

Giacinta. Sì, per farsi ridicoli, questa è la vera strada.

Leonardo. Eh! dite che non vi curate di me.

Giacinta. Ho della stima, ho dell’amore per voi; ma non voglio per causa vostra fare una trista figura in faccia del mondo.

Leonardo. Sarebbe un gran male, che non andaste un anno in villeggiatura?

Giacinta. Un anno senza andare in villeggiatura! Che direbbero di me a Montenero? Che direbbero di me a Livorno? Non avrei più ardire di mirar in faccia nessuno.

Leonardo. Quand’è così, non occorr’altro. Vada, si diverta, e buon pro le faccia.

Giacinta. Ma ci verrete anche voi.

Leonardo. Non signora, non ci verrò.

Giacinta. Eh! sì, che verrete. (amorosamente)

Leonardo. Con colui non ci voglio andare.

Giacinta. E che cosa vi ha fatto colui?

Leonardo. Non lo posso vedere.

Giacinta. Dunque l’odio che avete per lui, è più grande dell’amore che avete per me.

Leonardo. Io l’odio appunto per causa vostra.

Giacinta. Ma per qual motivo?