Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1913, XVII.djvu/422

408 ATTO SECONDO


al teatro, i giocatori al ridotto, i sonatori al ballo. In somma disse bene colui che disse:

Vari sono degli uomini i capricci:

A chi piace la torta, a chi i pasticci1 (parte)

SCENA IX.

Campo di battaglia con veduta della Fortezza assediata con bandiera bianca, e la breccia aperta.

Il campo è intieramente ingombrato, come segue. Un manzo scorticato ed aperto attaccato a’ legni. Un carro con una botte di vino. Una o due some con frutti, erbaggi ecc. Una tavola con soldati, che mangiano e bevono; e soldati, paesani e donne che ballano. Soldati che vendono e comprano, altri che cavano il vino dalla botte ecc.

Don Cirillo, un Aiutante con un Trombetta e Soldati.

Trombetta. (Suona. Tutti si fermano ad ascoltare.)

Aiutante. D’ordine di Sua Eccellenza il Signor General Comandante, si sbarazzi immediatamente il campo per dar luogo all’erezion delle tende.

Cirillo. Animo, presto, sbarazzate il campo. Per qual motivo vuole il generale che si erigano qui le tende? (all’Aiutante)

Aiutante. Deve abboccarsi col comandante della fortezza assediata, per trattar di capitolazione, e vuol riceverlo qui, a vista di tutto l’esercito.

Cirillo. E il comandante nemico verrà qui in persona a trattare?

Aiutante. Così è, così hanno stabilito di fare. Ma che si fa? non si obbedisce al comando? Soldati, fate voi sbarazzare. (a’ suoi soldati; e parte con don Cirillo)

Suonano i tamburi; i soldati dell’Aiutante si avanzano per far eseguire. Portano via ogni cosa con confusione e rumore; si rovescia la tavola, cadono le some. I paesani gridano, e i soldati bastonano. Liberato il campo, al suono dei tamburi vengono altri soldati a piantare il padiglione del Generale con due sedili.

  1. Questi due versi si trovano anche in fine della sc. 3, atto III, delle Donne di buon umore (v. vol. precedente).