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392 ATTO PRIMO


tete. Decida una giornata e del valore e della fortuna delle armi. Figuratevi di veder vostro padre sul margine della breccia colla spada in mano ad animare il presidio a respignere gli assalitori. Figuratevi veder me stesso degli aggressori alla testa col brando nella destra, con una scala nella sinistra, scendere nella fossa, appoggiare la scala ai muri, salir per le rovine della fortezza, e fra la grandine delle palle nemiche giungere a fronte dei difensori, ed incontrandomi nel castellano...

Florida. Ah barbaro, ricordatevi che il castellano è mio padre.

Faustino. Sì, donna Florida, amo e rispetto quel genitore che diede alla luce il più beli’idolo de’ miei pensieri. Bramo conoscerlo, bramo di baciargli la mano, e di gettarmi a’ suoi piedi, e domandargli la cara figlia in isposa. Ma fin che siamo nel campo, fino ch’ei ci disputa la vittoria, fin che dura all’ostinata difesa della sua piazza, lo considero mio nemico, bramo di soggiogarlo, e farei lo stesso s’ei fosse padre di me medesimo. Un uffiziale onorato giura al suo Sovrano una fedeltà illimitata, spogliasi d’ogni altro affetto a fronte della sua gloria, e preferisce ad ogni altro bene di questa vita l’onore, il merito e la vittoria.

Aspasia. Sentite? Con questi discorsi tutto dì nell’orecchie, non volete che anch’io divenga un’eroina per forza? (a Florida)

Florida. Con queste immagini di fortezza, di fedeltà, di onore, perchè venite a presentarvi ad un’infelice? Vi compiacete del mio dolore? venite a posta per insultarmi?

Faustino. No, cara, vengo a darvi un addio, che sarà forse l’ultimo ch’io vi reco.

Florida. Oimè! temete dunque voi stesso di mai più rivedermi?

Aspasia. Non volete ch’ei tema? Mi par di sì. Ha d’andare all’assalto di una fortezza, e ora non si usano più elmi, scudi e petti di ferro. Ha d’andare snello, così come lo vedete, sotto una tempesta di schioppettate, e si ha da rampicare sui muri, e sopra di lui scaricheranno pietre, ferri ed artiglierie, e se lo colgono, schiavo, signor alfiere, non si trovano più nemmeno le di lui ossa.