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L'IMPRESARIO DELLE SMIRNE 211

Beltrame. Ma io, signore....

Carluccio. Voglio che stiamo allegri quel poco tempo che restiamo qui, aspettando l’occasione di una buona recita. (a Lucrezia)

Lucrezia. Ma io, per dirvi la verità, non sono ora in caso di far grandi spese.

Carluccio. Non ci pensate. Lasciate fare a me. Voi siete la mia principessa. Amico, mi avete capito. (a Beltrame)

Beltrame. Parliamo chiaro, signore....

Carluccio. Fatevi onore. Fate onore alla vostra locanda. Locanda celebre, famosa, rinomata. Voi siete il primo locandiere d’Europa, e noi siamo due virtuosi, che vi possono far del bene.

Beltrame. Tutto questo, mi scusi, non mi fa niente. Io sono un galantuomo, che faccio col mio, e non voglio....

Carluccio. Animo, animo; meno ciarle, e più rispetto. Mia cara Lucrezia, volete che andiamo a divertirci?

Lucrezia. Come vi piace.

Carluccio. Volete gondola? Presto, mandate a prendere una gondola a due remi. (a Beltrame)

Beltrame. Mandi ella, signore.

Carluccio. Che impertinenza è questa? Voglio esser servito. Pago, e pago bene, e voglio essere servito.

Beltrame. Se paga.... (oh, ecco il Conte.) (osservando fra le scene)

Carluccio. E non mi fate andar in collera, perchè quando mi monta....

Beltrame. Signora, un cavaliere desidera riverirla.

Lucrezia. E chi è quel cavaliere?

Beltrame. Il conte Lasca, amico e gran protettore de’ virtuosi.

Carluccio. (Il conte Lasca!) Madama, all’onore di riverirvi. (parte)

SCENA VII.

Lucrezia e Beltrame.

Lucrezia. Addio, signor Carluccio. Com’è partito tutto in un tratto. (a Beltrame)

Beltrame. (So io perchè è partito. Il Conte, a quel che mi ha detto, gli fa paura.) Lo vuol ricevere il signor Conte?