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182 ATTO QUARTO
Zanetto.   Certo; son vegnù a posta.

Felice. Ben, se volè criar, criè da vostra posta.
Zanetto. Vardè che baronada1!

SCENA X.

Siora Marinetta col violino, e detti.

Marinetta.   Oh, xe qua sior Zanetto.

Salo sonar? (a Felice)
Felice.   Sì ben.
Marinetta.   Sonenela un pochetto. (a Zanetto)
Zanetto. Gh’ho altro in testa, patrona.
Marinetta.   Via, sior Zanetto caro.
Felice. Cossa xe ste scamoffie?
Marinetta.   Mettè zo quel tabaro.
Felice. Anemo. (gli vuol levare il tabarro)
Zanetto.   Lasse star.
Marinetta.   Anemo, no parlè.
(gli cava il tabarro per forza)
Felice. Fè a modo delle donne.
Marinetta.   Tolè el violin, sonè.
Zanetto. Per forza ho da sonar?
Marinetta.   Animo, Bortoletto,
Balle colla novizza. Soneghe un menuetto. (a Zanetto)
(Zanetto suona; Bortolo e Bettina ballano. Tutti siedono all’intorno.)

SCENA XI.

Sior Luca e detti.

Luca. (Viene avanti, non sentendo suonare, e resta maravigliato vedendo che ballano. Si mette gli occhiali. Vuol parlare, e tutti gli fanno cenno che stia zitto.)

Felice. Presto, presto, anca mi. (a Bortolo, e si mette in figura)

  1. «Bricconata»: Cameroni.