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406 ATTO TERZO
Rosina.   Per servirla.

Dorotea. Con queste vostre istorie quando si ha da finirla?
Quando si caccia al diavolo codesta massaraccia,
O quando le facciamo un segno sulla faccia?
Rosina. Sentite? Ve l’ho detto. (a Giuseppina)
Giuseppina.   Da noi, signora zia,
Il modo non abbiamo di farla cacciar via.
Il vecchio non ci ascolta.
Dorotea.   Oh vecchio rimbambito.
Senza riputazione! dal vizio incancherito!
Rosina. Zitto, che non vi senta.
Dorotea.   Che importa che mi senta?
(alzandosi furiosamente)
Glielo dirò sul viso, se il diavolo mi tenta.
E se le mie nipoti seguirà a maltrattare,
Saprò senza riguardi mandarlo a far squartare, (siede)
Giuseppina. Se voi non ci assistite...
Dorotea.   La vogliam veder bella!
(dimenandosi sulla sedia)
Rosina. Ma non facciamo strepiti. (a Dorotea)
Dorotea.   Povera scioccarella! (a Rosina)
Rosina. Pensiamo a qualche modo...
Dorotea.   Gliela farem vedere.
Rosina. Senza tanto susurro...
Dorotea.   Fate meglio a tacere.
Rosina. Già la signora zia vuol mettermi in un sacco,
E poi non farà nulla.
Dorotea.   Oh cospetto di bacco! (si alza)
Voi mi fareste dire delle bestialità.
Certo, con una serva andiam con civiltà.
Vi vuol altro che dire: strepiti non facciamo.
(caricandola)
Via, colla vostra flemma a carezzarla andiamo.
Che bel temperamento da giovane prudente!
Parmi ancora impossibile si dia di questa gente. (siede)