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AL NOBILE ED ORNATISSIMO CAVALIERE

Il Signore

AGOSTINO PARADISI

PATRIZIO REGGIANO

È

qualche tempo, Signor mio, e Padrone Veneratissimo, che io desiderava l'onore di conoscervi personalmente, dopo che conosciuto vi avea per riputazione, dopo che avea gustate le vostre amabili Poesie, e dopo le infinite cose che di Voi m’avea dette il nostro amabilissimo Signor Senatore Albergati1. Nel mio viaggio in Francia passai espressamente per Reggio2 ebbi la fortuna di trattenermi con Voi, e vidi la vostra gentilezza andar del pari col vostro sapere, e che i vostri ragionamenti sono tanto pregievoli quanto le opere della vostra mano. Ho messo bene a profitto il brieve tempo che ho potuto restar con Voi, vi ho lasciato con pena, e sono di là partito, pieno di stima per il vostro merito, e di ammirazione per il vostro talento. Oh sa ben egli il Signor Marchese Albergati scegliere gli Amici suoi! Voi siete legati insieme per merito, per virtù, per inclinazione, e vi siete uniti ambidue, per mia gloria, per onor mio, ad amarmi, a proteggermi, ad animarmi. Voi sapete la grazia che l'amico vostro si è degnato accordarmi; sapete ch’ei mi ha permesso di onorar le mie opere col suo nome; spero che Voi ad esempio suo me l’accorderete, e tanto lo spero con sicurezza, ch’io vi presento e vi dedico una mia Commedia, nell'atto medesimo che io vi supplico di accettarla.

Non badate alla qualità dell’offerta, ma all’animo e all’intenzione mia, che ve la offerisce. Vi parlerò schiettamente, con

  1. Vedasi nel volume precedente la dedica del Cavaliere di spirito al marchese Albergati
  2. Ai 26 giugno del 1762: v. G. Cavatorti. Il G. a Reggio, in Modena a C. G., Modena, i 907. p. 338. — La presente lettera di dedica fu stampata l'anno 1763 nel t. IX del Nuovo Teatro Comico dell’Avv. C. G. (ed. Pitteri, Venezia).