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settembre passato le sontuose Nozze1, e il dispiacer che provaste di essere in sì bella occasione dal sangue Vostro lontano, hanno procurato di alleggerirlo i chiari cigni del Tebro, cantando con varj soavissimi metri dei Pesari e dei Correri le glorie; giunsero alle rive dell’Adria le armoniose note delle loro cetre sonore; tentai far eco alle loro voci, ma il rauco suono della mia Musa potè sì poco alzarsi, che rimase tra i primi vortici dell’aria disperso.

Non ho perduta di vista la concepita speranza che le Opere mie disadorne possano un giorno andar pompose del Vostro nome. Credei potervi domandare un tal dono fin colà dove siete, mi lusingai di ottenerlo, e mi animava ad impennare la supplica; quando mancato di vita l’antecessore Pontefice, previdi l’E. V. in estraordinari maneggi più seriamente occupata. Successe poscia la gloriosissima assunzione al trono di Santa Chiesa del Regnante Pastore2, che di tanto giubbilo colmato ha il mondo Cristiano e questa Patria sua specialmente, contenta di aver prodotto un Figlio di tante virtù ripieno, e di vedere alle sue santissime mani affidata la navicella di Pietro. Il Beatissimo Padre Clemente XIII, degno vicario di Gesù Cristo per la sua santità, e degno Principe per la sua prudenza, rese giustizia in pubblico all’E. V. pe’ vostri meriti e per la vostra lodevol condotta. In fatti, e prima e dopo la sua elezione, avete Voi dato saggio di buon Cittadino e di vigilante Ministro, ne si poteva festeggiare con maggior pompa di quella che usata avete, l’innalzamento alla suprema dignità Pontificia di un vostro illustre Concittadino. In occasione di festa, ho ardito anch’io di presentarmi dinanzi a Voi, accompagnandovi con un mio ossequientissimo foglio alcune copie de’ versi sciolti ispiratimi dallo Spirito Santo3, sotto i di cui infallibili auspici ho intrapreso di manifestare in simile congiuntura la mia esultanza. L’aggradimento che mi ha benigna-

  1. Le nozze di Gio. Francesco Correr e Andriana Pesaro si celebrarono nella chiesa della Salute ai 25 settembre ’58 (v. Notatorj del Gradenigo). In questa occasione stampò il Goldoni un sonetto in foglio volante (v. Bibliogr. gold., di A. G. Spinelli, Milano, 1884, p. 238).
  2. Carlo Rezzonico (Clemente XIII), di nobilissima famiglia veneziana, fu assunto al soglio pontificio ai 6 luglio 1758. A Venezia arrivò l’annuncio il giorno 8, per lettere dell’ambasciatore Correr (v. Notatorj Gradenigo).
  3. Alludesi al poemetto intitolato Lo Spirito Santo «nella gloriosissima assunzione al Pontificato di SS. N. S. Clemente XIII. Versi sciolti del dott. C. G. ecc.» Venezia, Pitteri, 1758: ristampato nel t. II dei Componimenti diversi, Ven., Pasquali, 1764.