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LA BUONA FAMIGLIA 365


Angiola. Io non dico... che si sa che servono per comparire. Ma voi certo non vi prenderete la libertà... Il gioiello e i spilloni che si sono dati al gioielliere per accomodare, quando tornano in casa?

Raimondo. Li porterà il legatore, quando saranno accomodati. Erano scassate tre pietre del gioiello, e i spilloni s’hanno da rilegare di nuovo.

Angiola. No, no; io li voglio in casa.

Raimondo. E i pendenti e gli anelli dove sono eglino, che non ve li vedo?

Angiola. Sono, sono... nel mio armadio sono.

Raimondo. Cara signora, andiamo a casa, che li voglio vedere.

Angiola. Prima d’andar a casa, voglio ire dal gioielliere a veder un po’ il fatto mio.

Raimondo. Che occorre che voi ci andiate? Tocca a me a vedere...

Angiola. Eh, non m’infinocchiate, caro. Vo’ andarvi ora da me; e se non ci sono le gioje mie, vo’ che dite davvero ch’io sono un diavolo. (parte)

Raimondo. L’animo mi dice, ch’ella abbia impegnati i pendenti. Vo’ aprir l’armadio senza le chiavi; e se non ci sono, troverà in me un diavolo più indiavolato del suo. (parte)

Fine dell’Atto Primo.