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IL CAVALIER GIOCONDO 27
Sapete ch’io patisco, se sto troppo a digiuno.

Par che mi venga male.
Marianna.   Chi è di là? V’è nessuno?

SCENA VI.

Nardo e detti.

Nardo. Signora.

Marianna.   Compatite, s’io son troppo avanzata:
Rinaldino vorrebbe...
Rinaldino.   Voglio la cioccolata.
Nardo. La vuol? Sarà servito. L’avea frullata il cuoco;
Ed il padrone ha fatto che la rimetta al fuoco.
Vuol esservi anche lui, non è vestito ancora;
Or si fa pettinare. Vi vorrà più d’un’ora.
Rinaldino. Vuol farmi il Cavaliere crepar questa mattina.
Andrò senz’altre istorie a beverla in cucina.
Nardo. Ma non convien, signore...
Rinaldino.   Conviene, signor sì.
Io voglio quel che voglio; sempre ho fatto così.
Marianna. Ma voi non andereste, s’io dicessi di no.
Rinaldino. Lasciate ch’io la beva, e poi risponderò. (parte)

SCENA VII.

Donna Marianna e Nardo.

Marianna. (Ah lo conosco, è vero: scorretto è Rinaldino).

Nardo. Signora, il suo figliuolo par un bell’umorino.
Marianna. È giovinetto ancora.
Nardo.   É un bel fior di virtù.
Marianna. Parlate con rispetto.
Nardo.   Bene. Non parlo più.
Viene la mia padrona.
Marianna.   Ditemi, in cortesia:
Madama Possidaria si sa che donna sia?