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TORQUATO TASSO 441


SCENA IX.

Torquato solo.

La sofferenza mia giunta parmi all’eccesso.

Fuori per l’atra bile soglio andar di me stesso.
Sentiami nell’interno moti violenti e strani,
Poco mancò non abbia adoprate le mani.
Chi è di là? s’introduca il forestier. Che vedo?
Don Gherardo con lui? sarà suo amico, io credo.

SCENA X.

Don Fazio, don Gherardo e detto.

Gherardo. Venite pur, signore...

Fazio.   Schiavo allo sì Torquato.
Gherardo. Vedrete un uomo grande. (a don Fazio)
Fazio.   Voi m’avete frusciato.
(a don Gherardo)
Torquato. Signor, lo conoscete quel ch’è con voi venuto?
(a don Fazio)
Fazio. Da che l’ho dato a balia, più non l’aggio veduto.
Torquato. Don Gherardo, da voi dunque si spera invano...
Gherardo. Aspettate un momento. (a Torquato) Siete napolitano?
(a don Fazio)
Fazio. Sì signore.
Gherardo.   Non pare: non siete caricato
Nelle parole vostre.
Fazio.   Aggio un poco viaggiato.
Torquato. Ehi! chi è di là? sediamo.
Gherardo.   Voglio seder vicino...
Torquato. Don Gherardo...
Gherardo.   Per grazia, soffritemi un pochino.
Torquato. (Di rompergli la faccia prurito ora mi viene.)
Ah, si freni la collera. Non facciamo altre scene).
(da sè, siedono)