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348 ATTO SECONDO

SCENA XI.

Il signor Saixon sulla loggia col tovagliolo sulla spalla, e detti.

Saixon. Venite, o non venite?

M. Saixon.   Son qui, vengo di volo.
(si avvia verso la casa, servita da monsieur Lorino)
Saixon. Ditel, se non venite, che mangerò io solo. (parte)
M. Brindè. Spiacemi ch’ei dovesse provar qualche disgusto.
Difenderallo il cielo: Jacobbe è un uomo giusto, (parte)
M. Saixon. Monsieur Lorin, son grata al vostro complimento.
(vicino alla casa)
Lorino. Vi servo sulle scale.
M. Saixon.   No, no, qui mi contento.
Oggi ci rivedremo. (si stacca da lui colla mano)
Lorino.   Madama. (inchinandosi)
M. Saixon.   Vi saluto. (entra)
Lorino. Speravo un desinare; per oggi l’ho perduto.

Fine dell’Atto Secondo.