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de’ giovanetti vien raddolcito l’austero nome di studio. Egli esercita la memoria, capitale principalissimo che forma l’uomo; erudisce l’intelletto, e impiega bene la volontà. Piacemi che fra tali divertimenti non lascino di rappresentare qualche Commedia di buon Autore Francese, servendo loro di esercizio per apprendere francamente un linguaggio verso a noi necessario, a causa delle bell’ opere che in tale idioma si leggono. Abbiamo, egli è vero, abbondantissime traduzioni; ma quanto poche son quelle che entrano nello spirito dell’Autore, e rendono altrui fedelmente gli originali suoi sentimenti! Le opere di Molier hanno avuto la fatalità di essere tradotte da uno che male intende il francese, e poco mostra d’intendere l’italiano1. I savi giovanetti figliuoli di V. E., uniti ad altri valorosi compagni, hanno del grande Autore Francese nel Carnovale passato Le Mariage Forcé mirabilmente nell’originale sua lingua rappresentato. Sonosi poi compiaciuti di recitare una piccola Farsa mia, dall’E. V. commessami, ed animata questa dalla bravura de’ recitanti, so essere stata fortunatissima.

Or veda l’E. V. quanto crescono le obbligazioni mie, se dalla di lei amorosissima protezione tanta gloria ricevo! Ma pure in mezzo a tante grazie, prendo animo a domandargliene un’altra. Chiedo all’E. V. umilmente la protezione speciale ad una delle Commedie di questa mia edizion Fiorentina, ed è quella che or le presento, Le Donne Gelose intitolata. So che una tal Commedia ebbe la sorte un dì di piacerle sulle scene rappresentata, e spero sarà dall’animo suo generoso, anche stampata, benignamente accolta e protetta. Ciò recherà a questa non solo, ma a tutte le opere mie un altissimo fregio, poichè quelli che non sapessero goder io la fortuna invidiabile di una sì gran Protettrice, lo vedranno ora in questi fogli impresso, e saprà il mondo, a gloria mia, che io sono, quale con profondissimo ossequio ho l’onore di sottoscrivermi

Di V. E.

Umiliss. Devotiss. ed Obbligatiss. Serv.
Carlo Goldoni.


  1. Alludesi alla versione di Niccolò de Castelli, che uscì a Lipsia negli anni 1698-99, in 4 tomi. Altra stampò il Novelli a Venezia negli anni 1756-57, pure in 4 volumi, attribuita almeno in parte a Gasparo Gozzi.