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LA DAMA PRUDENTE 93

Eularia. La saprete fra poco.

Conte. Ditemi, per pietà, qualche cosa che mi consoli.

Eularia. Parlerò, quando mi sarà lecito di parlare.

Conte. Ma quando?...

Eularia. Ecco il Marchese.

Conte. Il mio nemico?

Eularia. Ricordatevi che una dama è con voi.

Conte. Non temete, che io vi rispetto.

SCENA XIV.

Il Marchese ed i suddetti

Marchese. Come! Anche in arresto donna Eularia fa le sue visite al Conte?

Eularia. Non potete dire che io faccia visita al Conte, se a questa visita ho voluto presente anche voi.

Marchese. Voi dunque m’avete fatto trasportar qui?

Eularia. Sì. Io.

Marchese. Per darmi dei rimproveri? Per farmi soffrire qualche cosa di più?

Eularia. Cavalieri, chi di voi conosce l’onore?

Marchese. Il chiederlo a me è un’offesa. L’onore in me prevale alla vita.

Conte. Appresi a conoscerlo fin dalla culla.

Eularia. Chi conosce l’onore, saprà l’inestimabile di lui prezzo, e saprà che il sangue di chi l’offende, non basta per risarcire l’offesa. Uditemi dunque; rispettate una dama che parla, e non interrompete il mio serio ragionamento. Voi siete due amici di mio marito, e per ragione dell’amicizia contratta seco, avete avuto la libertà di trattare con me; onde l’occasion di trattarmi voi la riconoscete unicamente da don Roberto, il quale essendo un cavaliere onorato, non ha mai dubitato della fede de’ suoi1 amici. Ditemi: come avete voi corrisposto all’amor suo,

  1. Pap.: de’ suoi cari.