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PAMELA 91

SCENA IX.

Milord Bonfil e detti.

Bonfil. Pamela?

Pamela. Signore? (Longman vuol partire senza dir nulla)

Bonfil. Dove andate? (a Longman)

Longman. Signore...

Bonfil. Buon vecchio. Pamela vi sta sul cuore?... (dolcemente)

Longman. Perdonate. (parte)

Jevre. (Il padrone mi sembra gioviale). (piano a Pamela)

Pamela. (Sarà lieto, perchè io parto. Pazienza). (piano a Jevre)

Bonfil. Pamela, io vi ho mandata a chiamare, e voi non siete venuta.

Pamela. Perdonatemi questa nuova colpa.

Bonfil. Perchè quell’abito così succinto?

Pamela. Adattato al luogo dove io vado.

Bonfil. Perchè quel cappellino così grazioso?

Pamela. Per ripararmi dal sole.

Bonfil. Quando si parte?

Pamela. Stassera1.

Bonfil. Non sarebbe meglio partir adesso?

Pamela. (Non mi può più vedere). (piano a Jevre)

Jevre. (Questa è una gran mutazione). (piano a Pamela)

Bonfil. Jevre, preparate l’appartamento per la mia sposa.

Jevre. Per quando, signore?

Bonfil. Per questa sera.

Pamela. (Ora intendo, perchè ei sollecita la mia partenza). (piano a Jevre)

Jevre. Un matrimonio fatto sì presto?

Bonfil. Sì, fate che le stanze siano magnificamente addobbate. Unite tutte le gioje che sono in casa; e per domani fate che vengano de’ mercanti e de’ sarti, per dar loro delle commissioni.

Pamela. (Io mi sento morire). (da sè)

  1. Bett. e Pap.: Domani di buon mattino.