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32 ATTO PRIMO

Beatrice. Veramente non siete buono da altro, che da dar dei buoni consigli.»

Petronio. Io son buono per darli, ma ella, a quanto veggo, non è buona da riceverli.

Beatrice. Quando sarò vecchia, li riceverò.

Petronio. Principiis obsta: sero medicina paratur.

SCENA X.

Eugenio, Orazio, Placida e detti.

Beatrice. Buon giorno, signora Placida.

Placida. Riverisco la signora Beatrice.

Beatrice. Come sta? sta bene?

Placida. Benissimo, per servirla. Ed ella come sta?

Beatrice. Eh, così così. Un poco abbattuta dal viaggio.

Placida. Oh! gran patimenti sono questi viaggi!

Beatrice. Mi fanno ridere quelli che dicono che noi andiamo a spasso, a divertirci pel mondo.

Placida. Spasso eh? Si mangia male, si dorme peggio, si patisce ora il caldo e ora il freddo. Questo spasso lo lascerei pur volentieri.

Eugenio. Signore mie, hanno terminato i loro complimenti?

Placida. I miei complimenti li finisco presto.

Beatrice. Io pure non m’ingolfo colle cerimonie.

Orazio. Sediamo dunque. Servitori, dove siete? Portate da sedere. (i servitori portano le sedie, tutti siedono; le donne stanno vicine) Or ora sentiremo un poeta nuovo.

Placida. Lo sentirò volentieri.

Eugenio. Eccolo che viene.

Petronio. Poverino! È molto magro.

SCENA XI.

Lelio e detti.

Lelio. Servitor umilissimo a loro signori. (tutti lo salutano) Favoriscano, di grazia; qual è di queste signore la prima donna?

Orazio. Ecco qui, la signora Placida.