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Fiorentini1, sofferte furono sulle Toscane scene ed acclamate ancora, indi alla luce mandandole per via dei torchi, lo dirò a mia gloria, s’affollarono per averle. Voi, Benigniss. Sig. Cavaliere, Voi più di tutti2 mi deste animo, protezione e consiglio, giungeste per fino ad esibirmi denaro, e sarei stato certo di ogni vostro soccorso, se Iddio Signore benedicendo le Opere mie, non mi avesse col frutto de’ miei sudori assistito. Non cesserò mai di lodar Voi e di benedire la vostra Patria e di considerar felicissimo chi in essa ha la fortuna di nascere, anche per un’altra ragione, non inferiore a quelle delle quali ho parlato. Questa e la purgatissima Lingua che vi si parla, mentre sceltissime sono le parole, graziosi gli adagi, e spiritosi i concetti3; ed utilissimo studio credo io per un Uomo di lettere, trattenersi per qualche tempo in Firenze ad imparar dalle balie e dalle fantesche ciò che altrove si mendica dal Bembo, dal Boccaccio o dalla Crusca medesima. Ma già ben mi accorgo che a troppo lunga faccenda impegnato mi sono, esaminando i gradi della umana felicità. Altre circostanze importantissime mi rimangono dopo le sei da me alla meglio considerate, le quali non deggio io omettere, perchè non credasi, o che io non le conosca, o che in Voi non si ritrovino. Le accennerò brevemente, per non abusarmi della vostra umanissima tolleranza, e le rammenterò soltanto accennandole alla sfuggita.

In settimo luogo, quel che rende l’Uomo felice è la Salute, senza la quale ogni altro bene di questa vita è un miserabile bene; e Voi, grazie all’Altissimo, siete sano, e Dio vi faccia esser tale in tutti i giorni di vostra vita, che vi bramo lunghissima.

Succede in ottavo grado alla salute del corpo quella dell’animo, se a quella del corpo non si voglia preferire; chiarezza di mente, prontezza di spirito, fecondità d’intelletto sono segni evidenti di un animo sano, robusto e vivace, che rende l’Uomo più facilmente felice. Voi di ciò siete ben provveduto. Unir sapete

  1. L’ed. Paper, aggiunge: come se difettose non fossero.
  2. Segue nell’ed. Paper.: compassionando le miserabili circostanze di un uomo, condotto dalla disperazione ad arrischiare moltissimo, per la salvezza della propria riputazione, Voi mi deste animo ecc.
  3. Nell’ed. Paper.: e spiritosi i concetti. Quivi parlasi quella Lingua, che tanto difficilmente dagli stranieri si scrive, ed utilissimo studio ecc.