Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1908, III.djvu/166

158

Florindo. Oh, a proposito del signor maestro. Arricordatevi che quando siete mia moglie, non lo voglio per casa.

Rosaura. Perchè? Poverino!

Florindo. Il perchè lo so io. A rivederci.

Beatrice. Sì, bisogna contentarlo. È avvezzo a temere la voce del maestro; quando sarà ammogliato, non lo vorrà per i piedi.

Rosaura. Io sarò sempre una moglie obbediente.

Beatrice. Brava; farete bene. Anche vostro marito sarà buono e discreto con voi. Dice il proverbio: La buona moglie fa buono il marito. (parte)

Rosaura. Che dirà Ottavio di me? Gli aveva data qualche speranza di prenderlo per marito, ma questo è giovane e ricco. La signora zia mi ha insegnato che non si mantiene la parola a costo del suo pregiudizio; e che quando capita una buona fortuna, non bisogna lasciarsela fuggir dalle mani.

Fine dell’Atto Secondo.