Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1908, II.djvu/547


LA BUONA MOGLIE 537

Ottavio. Le gioje? Si usano le pietre false.

Beatrice. Anco la cameriera se n’è andata, perchè non le si dava il salario.

Ottavio. Meglio per noi; una bocca di meno.

Beatrice. E chi farà il desinare?

Ottavio. Lo farà Brighella, se ve ne sarà.

Beatrice. Se ve ne sarà?

Ottavio. Signora sì; per le quattro ragioni ch’ella ha sentito.

Beatrice. Ma io ieri sera non ho cenato.

Ottavio. Nè men io.

Beatrice. E non avete denari?

Ottavio. Nè anche un soldo. Ma ella, signora Marchesa, non avrebbe qualche minuzia? Qualche avanzo della conversazione?

Beatrice. Ecco qui, non posso mai avanzarmi un soldo. Tutta la mia ricchezza consiste in questo mezzo filippo. (lo caccia di tasca)

Ottavio. Cosa vuol fare? Vi vuol pazienza. Per oggi, chi vuol mangiare, conviene spenderlo.

Beatrice. Sia maledetto! Tenete. (glielo dà)

Ottavio. Questo mezzo filippo mi par di conoscerlo; mi par sia di quelli che avete rubati a me. (lo mette nel taschino)

Beatrice. V’ingannate. Quello l’ho avuto per resto di un zecchino, che ho perso al gioco.

Ottavio. Brighella.

SCENA X.

Brighella e detti.

Brighella. Lustrissimo.

Ottavio. Questa mattina non si va a spendere? Che fai che non vai a comprarci da desinare?

Brighella. Oh bella! Cossa vorla che vaga a comprar?

Ottavio. Un cappone, un pezzo di vitello, qualche cosa di buono.

Brighella. Bezzi, e gh’è de tutto.

Ottavio. Danari? Ecco danari. Prendi questo mezzo filippo. A me non mancano danari. (lo tira fuori con aria, e lo dà a Brighella)