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LA VEDOVA SCALTRA 307

SCENA XIII.

Pantalone, poi Monsieur le Blau.

Pantalone. Eppur è vero, se mi no gh’aveva quella putta in casa, mi no me insuniava de maridarme. Gh’ho chiapà1 a voler ben, e no posso viver senza de ela.

Monsieur. Monsieur Pantalone, vostro servitor di buon cuore.

Pantalone. Servitor obbligatissimo, monsù le Blò.

Monsieur. Voi tenete in molto prezzo la vostra persona.

Pantalone. Perche disela cussì?

Monsieur. Perchè vi lasciate poco godere da’ vostri amici.

Pantalone. Oh la vede2; son vecchio. No posso più far nottolae3; el goto4 me piase, ma bisogna che vaga lizier5, e co le donne ho battuo la retirada.

Monsieur. Eppure io non mi batterei con voi a far all’amore con una bella donna. Siete vecchio, ma li portate bene i vostri anni.

Pantalone. Certo che schinele6 mi no ghe n’ho7.

Monsieur. Evviva monsieur Pantalone de’ Bisognosi. Io ho una bottiglia di Borgogna di dodici anni, che potrebbe dar la vita ad un morto. Voglio che ce la beviamo insieme.

Pantalone. Perchè no? Per una bottiglia ghe stago8.

Monsieur. E voi come state di vino di Cipro? Una volta ne ho bevuto del buono alla vostra casa.

Pantalone. Gh’ho una barila preziosa, con una mare9 cussì perfetta, che farave deventar bone anca le lavaure dei fiaschi.

Monsieur. Buono, buono. Lo sentiremo.

Pantalone. Quando volè.

Monsieur. Alon: chi ha tempo, non aspetti tempo.

Pantalone. Adesso no xe tempo. In casa ghe xe della suggezion.

  1. Chiapà, preso. [nota originale]
  2. Bettin.: Oh la veda.
  3. Nottolae, nottate. [nota originale]
  4. Bicchiere.
  5. Leggero.
  6. Acciacchi. V. Boerio.
  7. Bettin., Paper, ecc. aggiungono: Perchè, per dirve la veritae, al vostro paese no ghe son mai stà.
  8. Ghe stago, ci sto. [nota originale]
  9. Mare, la feccia del vino, che nel moscato si conserva e lo rende migliore. [nota originale]