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ristampe di Pesaro, di Torino, di Napoli, di Bologna; le traduzioni in Francese, in Inglese, in Tedesco dovevano certamente disanimarmi ad intraprenderne una di tutte le altre più dispendiosa, e per conseguenza più difficile ad esitarsi.

Ma appunto là dove potea avvilirmi, ho preso argomento di animosità e di speranza, ragionando fra me medesimo in cotal modo: Se tanta e sì inaspettata fortuna ebbero le produzioni mie fin ad ora, in una maniera cui, modestamente parlando, chiamerò mercantile, con una economia di carta e di caratteri, che basterebbe a screditare il miglior libro del mondo, con iscorrezioni patentissime e grossolane, non potrò io sperare miglior ventura, spendendo assai più in carta, in caratteri, in rami, e lungo tempo impiegando nella riforma e nella correzione delle opere stesse? Sì, mi dirà taluno, tu dici bene e ti potresti lusingare moltissimo, se il tuo libro avesse lo stesso prezzo degli altri, e non lo volessi vendere al doppio. Caro amico, rispondo io, non siete voi di quelli che amano l’eleganza, la pulizia, gli ornamenti? Se non lo siete, vi compatisco; servitevi a tre paoli al Tomo, dove vi aggrada: io mi affatico presentemente per le persone di miglior gusto, e non è di esse sì scarso il numero, ch’io diffidi di essere delle mie attenzioni ricompensato.

Era poi giusto ch’io procurassi una volta di rendere a miglior forma ed a miglior lettura le cose mie, per lasciare miglior memoria di me a’ miei posteri, e recar meno disonore alla Patria mia. Il celebre M. Voltaire, di cui avrò occasione di parlare più lungamente innanzi alla quarta commedia di questo tomo, mi scrive in una sua lettera de’ 12 giugno 1761: Je veux1 que la petite fille du grand Corneille que j’ai l’honneur d’avoir chez moi, aprenne l’Italien dans vos pièces. Elle y aprendra en même temps tous les devoirs de la société, dont tous vos écrits donnent des leçons etc. Da altri moltissimi Oltramontani ho inteso dire, a mia confusione, che si valevano de’ miei Tomi per imparar la lingua Italiana. So bene che le opere mie non vengono in ciò preferite pel merito del loro stile, ma in grazia della materia, piacevole


per
  1. Il testo ha: veus. - Ed.