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L’

ALTO onore a cui ci invitò il Municipio di Venezia, mentre lusinga l’animo nostro, ci lascia dubitosi sulle molte e serie difficoltà dell’impresa, abbracciata da noi con amore grandissimo. Per raccogliere insieme e per illustrare, dove si richieda, tutti quanti gli scritti di Carlo Goldoni, per disporre nel modo più acconcio anche le pietre più umili del glorioso monumento, non basta riordinare il lavoro per più di un secolo compiuto dagli studiosi, in Italia e fuori, intorno al commediografo veneziano; non basta seguire presso i critici e sul teatro la varia fortuna dell’arte goldoniana: ma bisogna ancora indagare la infinita eredità del Settecento, che nasconde altre risposte al desiderio dei posteri. Nè qui finisce il nostro dovere.

La prima parte della nuova edizione, parte più ricca e più bella sopra le altre, quella che il poeta consacrò al tempo e che dopo duecent’anni dalla