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TARAS BUL'BA |
dete a Saporog! Si vede bene: il Tartaro vi ha messo in corpo tanta paura, che ormai non avete né occhi né orecchi; non sentite piú nulla di ciò che avviene nel mondo.
— Ferma, ferma! — interruppe il Koscevoj, che fino a quel momento era stato lí con gli occhi bassi guardando a terra, come tutti i Saporogini, che nei casi gravi non s’abbandonavano mai al primo impeto, ma stavano in silenzio, e intanto nella calma raccoglievano la forza burrascosa della loro indignazione. — Ferma! Devo dire anch’io una parola. O voi altri dunque? che il diavolo tormenti a questo modo le anime dei vostri padri! che avete fatto voi? Non avevate le sciabole, neh? Come mai lasciaste compiere siffatte opere inique?
— Eh, come lasciammo compiere siffatte opere inique?... Avreste dovuto provarvi voi quando c’erano cinquantamila uomini dei soli Polacchi, e poi — non c’è ragione di farne un mistero — c’erano pure fra i nostri tanti cani che avevano già abbracciato la loro fede.
— E il vostro atamano, e gli ufficiali che facevano?
— Gli ufficiali compirono tali gesta che Dio ne liberi ognuno!
— Ma come?
— Ma cosí: che l’atamano ormai, arrostito
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