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TARAS BUL'BA

avari mercanti era molto triste: essi somigliavano a coloro che si sono stanziati alle falde del Vesuvio; perché bastava che i Saporogini non avessero piú denaro, perché gli arditi sfasciassero loro le botteghe e prendessero sempre a ufo. La Sjec era composta di oltre sessanta kurjenje, che somigliavano molto a tante distinte repubbliche indipendenti, e anche piú a una scuola e ad un collegio di ragazzi tenuti a pensione intera. Nessuno aveva provviste del suo, nessuno teneva niente presso di sé: tutto era nelle mani dell’ataman 1 della kurjenja, il quale perciò comunemente era chiamato babbo. Egli aveva nelle sue mani i danari, gli abiti, tutte le vettovaglie, la farina d’orzo, la polenta e perfino il combustibile; e a lui davano in consegna i loro danari. Non di rado sorgeva una contesa tra certe kurjenje e le altre; in tal caso, immediatamente si veniva alle mani. I contendenti invadevano la piazza, e a furia di pugni si fracassavano l’un l’altro le costole, fino a che da ultimo gli uni prevalevano e prendevano il sopravvento, e allora cominciava la baldoria. Cosí era fatta quella Sjec che aveva per la gioventú tante attrattive.


  1. Il capo della kurjenja prendeva, con questa limitazione, lo stesso titolo del comandante in capo dell’esercito in tempo di guerra.

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