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GOGOL |
sta gente? chi sono? come si chiamano? Giungevano lí come se tornassero alla loro propria casa, da cui si fossero allontanati appena un’ora prima. Il nuovo venuto non faceva altro: che presentarsi al Koscevoj1, il quale secondo la consuetudine diceva:
— Salute! di’, credi in Cristo?
— Credo! — rispondeva il nuovo arrivato.
— E nella Santa Trinità credi?
— Credo!
— E vai in chiesa?
— Ci vado!
— Bene, fatti il segno della croce!
Il nuovo arrivato si segnava.
— Va bene! — rispondeva il Koscevoj — va’ pure nella kurjenja che già tu conosci.
Con ciò finiva tutta la cerimonia. E tutta la Sjec pregava in una sola chiesa, ed era pronta a difenderla fino all’ultima stilla di sangue, sebbene non volesse neppur sentir parlare di digiuni e di astinenze. Solo Ebrei, Armeni e Tartari, indotti dall’avidità del guadagno, osavano vivere e trafficare nel sobborgo, giacché i Saporogini non amavano mai di contrattare, e quanti danari la mano tirava fuori dalla tasca, tanti ne davano per pagare. Del resto, la sorte di questi
- ↑ Superiore nell’accampamento cosacco.
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