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III


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ra circa una settimana che Taras Bul’ba si trovava coi suoi figli alla Sjec. Ostap e Andrea si occupavano poco della scuola di guerra. La Sjec non amava di affaticarsi in esercitazioni militari e perdere il suo tempo; la gioventú lí si educava e si formava con la sola pratica, nell’ardore stesso delle battaglie, che appunto per questo erano quasi continue. Per i cosacchi era una noia dedicare gl’intervalli tra una battaglia e l’altra allo studio di una disciplina qualsiasi, tranne forse il tiro al bersaglio, e poi qualche volta il cavalcare e dar la caccia alle fiere nelle steppe e nei prati; il resto del tempo era assegnato all’ozio e alla crapula... come segno di una sconfinata libertà dello spirito. Tutta la Sjec presentava un fenomeno non comune: continui banchetti, continue feste da ballo, che cominciavano rumorosamente e non finivano mai. Alcuni esercitavano dei mestieri, altri tenevano una bottega e si dedicavano al commer-


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