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GOGOL

baffi. I suoi giovani figli parimenti guardavano se stessi dai piedi alla testa, con un certo timore e con una indefinibile soddisfazione, e tutti insieme andarono nel sobborgo, che si trovava a mezza versta1 dalla Sjec. All’entrata furono assordati da cinquanta magli di fabbri che picchiavano in venticinque fucine coperte di zolle e scavate nella terra. Dei robusti conciapelle seduti sotto il tettuccio delle scale sulla tenda, premevano con le dure mani delle pelli di bove; dei merciai sotto le jatke2 sedevano tra mucchi di pietre focaie, acciarini e polvere da fucile; un armeno aveva esposto dei fazzoletti di gran prezzo; un tartaro rivoltava sugli spiedi gl’involti di carne d’agnello con la pasta; un ebreo, col capo sporgente in avanti, filtrava l’acquavite da una botte. Ma il primo che capitò loro incontro fu un saporogino che dormiva nel bel mezzo della strada, a gambe larghe e braccia aperte. Taras Bul’ba non poté far a meno di fermarsi ed esprimere la sua compiacenza: — Eh, come si è sdraiato solennemente! cospetto, che magnifica figura! — egli diceva, facendo fermare il suo cavallo. In verità, era un quadro


  1. Una versta è una misura di lunghezza di km. 1,0677.
  2. Nome di una specie di tenda.

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