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GOGOL


— Ma io, com’è vero Dio, credevo che fosse il Vojevoda in persona. To’, to’, to’...

A questo punto il giudeo storse un po’ la testa e spalancò le dita.

— To’, che aspetto imponente! Com’è vero Dio, un colonnello! In tutto e per tutto, un colonnello! Basterebbe aggiungere appena un dito alla Statura, ed eccoti un colonnello! Bisognerebbe mettere il signore a cavallo di un puledro che fosse cosí veloce come una mosca, e lasciargli passare in rivista il reggimento!

L’aiduco raddrizzò il piano inferiore dei suoi baffi; e nel far ciò i suoi occhi erano interamente illuminati di gioia.

— Che bella razza di guerrieri! — seguitò a dire il giudeo — oh, cospetto, che brava gente! Cordoncini, placchette... risplendono come il sole; e le ragazze polacche, basta che vedano un militare... eh, eh!... — Il giudeo storse di nuovo la testa.

L’aiduco arricciò con una mano i baffi superiori e lasciò udire attraverso i denti una voce simile al nitrito di un cavallo.

— Prego vossignoria di fare un favore! — disse allora il giudeo — ecco qui questo principe venuto dall’estero che vorrebbe vedere i cosacchi. Da quando si trova al mondo non ha


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