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TARAS BUL'BA |
— Lo seppelliranno anche senza di noi! — disse Taras. — Avrà delle ploratrici e delle consolatrici.
Per un paio di minuti poi stette a pensare: lasciarlo lí perché ne facessero strazio i lupi, o rispettare in lui il valore guerresco, che un uomo prode ha il dovere di stimare in chicchessia? quand’ecco vede venire da lui a cavallo di galoppo Golokopytjenko:
— Sciagura, atamano! i Ljachi si sono fatti piú forti, nuove forze fresche sono giunte ad essi!
Non aveva finito di parlare Golokopytjenko che giunse a galoppo Vovtusjenko:
— Sciagura, atamano! giunge ancora nuova forza!
Non aveva finito Vovtusjenko che giunge correndo in fuga, ormai senza cavallo, Pissarjenko:
— Dove sei, babbo? Ti cercano i cosacchi. È già caduto il capo-kurjenja Nevylyc’kij, caduto Sadoròg’nij, caduto Cerevicenko; ma resistono i cosacchi; non vogliono morire senza vederti avanti ai loro occhi; vogliono che tu li guardi nell’ora della morte.
— A cavallo, Ostap! — disse Taras, e si affrettò per assistere ancora i cosacchi, per dare ancora ad essi uno sguardo, e perché essi in punto di morte potessero ancora volgere l’occhio
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