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GOGOL

no. Lentamente egli si ripiegò tra le braccia dei compagni che lo reggevano, e sgorgò a rivi il suo giovine sangue, simile al vino prelibato che in un recipiente di vetro portavano dalla cantina i servi malaccorti; essi sdrucciolarono nell’uscire e ruppero la preziosa damigiana: tutto si sparse per terra il vino, e si mise le mani nei capelli il padrone accorso al rumore, egli che lo aveva conservato per una migliore occasione nella vita; affinché, se Dio avesse concesso negli anni della vecchiaia di rivedersi coi compagni della gioventú, fosse stato possibile insieme con loro rammentare altri tempi e migliori, quando la vita dell’uomo si menava lieta, in modo diverso e migliore...

Girò attorno lo sguardo Kukubjenko e disse:

— Ringrazio Iddio che mi è stato concesso di morire sotto i vostri occhi, o camerati! Oh, dopo di noi vivano altri piú valenti di noi, e sia gloriosa in eterno la terra russa cara al Cristo! — E volò via quella giovine anima. La sollevarono gli angeli sulle loro braccia e la portarono in cielo. Egli starà bene là. «Siedi alla mia destra!» dirà a lui il Cristo. «Tu non tradisti la solidarietà dei camerati, non compiesti un’azione disonorevole, non abbandonasti un uomo nella sciagura, custodisti e difendesti


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