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TARAS BUL'BA

l’esercito! ma vorrei sapere se ha una bella forza quell’esercito!

— Vi farò vedere io! gridò dall’alto il corpulento colonnello. — Vi legherò ben bene tutti quanti! Su, valletti, dateci i fucili e i cavalli. Avete visto come ho legato ben bene i vostri compagni? Portate fuori a costoro sul bastione i Saporogini!

E furono portati sul bastione i Saporogini prigionieri, strettamente legati con corde. Avanti a tutti era il capo-kurjenja Chlib, senza calzoni e senza sopravveste, cosí come era stato preso mentre era ubbriaco. Aveva gli occhi fissi a terra quel comandante, vergognandosi della sua nudità, dinnanzi agli stessi cosacchi, e d’essersi lasciato prendere come un cane durante il sonno. In una sola notte la sua fiera testa era incanutita.

— Non ti affliggere, Chlib! Noi ti riscatteremo! — gli gridarono di sotto i cosacchi.

— Non ti affliggere, camerata! — disse a gran voce il capo-kurjenja Borodatyj — tu non hai colpa se ti presero nudo: una disgrazia può capitare a ogni uomo: ma vergogna a quelli che ti hanno esposto per ludibrio, senza coprire decentemente la tua nudità!

— Voi altri, a quanto pare, formate un eser-


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