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GOGOL

ghe avete in dosso! Che razza di svitke! Svitke come codeste non s’erano ancora mai viste al mondo. Su, pigli la corsa, l’uno o l’altro di voi. Voglio vedere se non dà un ruzzolone inciampando nelle falde.

— Non ridere, non ridere, babbo! — disse finalmente il piú grande dei due.

— Guarda un po’ che grand’uomo! O perché non si dovrebbe ridere?

— Perché no! È vero che mi sei babbo, ma se ridi, com’è vero Dio, ti picchio!

— Ohi! che razza di figlio tu sei! Come! A tuo padre? — disse Taras Bul’ba, mentre, per la sorpresa, faceva qualche passo addietro.

— Sí, magari a mio padre! Per un’offesa, non guardo e non rispetto nessuno.

— Ebbene, in che maniera ti vuoi battere con me? Vuoi che facciamo a pugni?

— Oh, bada! in qualunque maniera.

— Be’, dagli coi pugni! — dice Bul’ba mentre si rimbocca le maniche. — Starò a vedere che uomo sei nel fare a pugni!

Ed ecco padre e figlio, in cambio di saluti e carezze dopo una lunga lontananza, cominciarono ad assestarsi a vicenda pugni sui fianchi, sul petto e sulle reni, ora indietreggiando e guardandosi attorno, ed ora di nuovo passando all’assalto.


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