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VI


A

ndrea si muoveva a stento in quel buio e stretto corridoio sotterraneo, seguendo la tartara e tirandosi dietro i sacchi del pane.

— Presto si comincerà a vedere — disse la guida — ci accostiamo al posto in cui ho lasciato un lume.

E infatti, le tetre pareti del sotterraneo cominciarono a rischiararsi debolmente. Giunsero cosí ad una modesta piazzetta, in cui pareva che ci fosse una cappella; almeno, era attaccato alla parete un tavolino stretto in forma di mensa d’altare, e sopra di esso si poteva scorgere, quasi interamente cancellata, una sbiadita immagine cattolica della Madonna. Una piccola lampada d’argento sospesa innanzi ad essa la illuminava appena appena. La tartara si chinò e prese da terra il lume d’ottone che vi aveva lasciato, che sorgeva sopra un piede lungo e sottile, da cui pendevano sospesi a catenelle un paio di forbici, uno spillo per tirar su il luci-


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