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TARAS BUL'BA


— Va diritto al convento.

— Andiamo, andiamo immediatamente!

— Ma per amore di Dio e di Maria santissima, un tozzo di pane!

— Bene, ne avrete. Resta qui accanto al carro, o, meglio ancora, mettiti sopra al carro; nessuno ti vedrà, dormono tutti; io torno subito.

E si avviò verso i carriaggi, dove si serbavano le provviste assegnate alla sua kurjenja. Il cuore gli batteva forte. Tutto il passato, tutto ciò ch’era stato sommerso e sopraffatto dai presenti bivacchi cosacchi, dalla dura vita delle battaglie, venne a galla tutto insieme, sommergendo a sua volta il presente. Sorse di nuovo dinanzi a lui, come da un oscuro gorgo marino, la figura di quella donna orgogliosa; di nuovo si illuminarono nella sua memoria quelle magnifiche braccia, quegli occhi, il riso di quelle labbra, i folti capelli castani cadenti giú in riccioli sul seno e tutte le membra agili e vibranti, armonicamente disposte in quel corpo di fanciulla. No, non si erano spenti, non erano scomparsi dal cuore di lui quei ricordi; si erano soltanto messi da parte, lasciando libero il passo per breve tempo ad altre potenti emozioni; ma spesso spesso venivano a turbare il sonno del giovane cosacco; e spesso, svegliatosi, egli re-


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