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NOVELLE 135


Le nostre tortorelle s’intristirono. Proprio di quei giorni cominciò a correr la voce nel villaggio che un certo polacco avesse preso il gusto di visitar Korze. Egli era un uomo tutto fregi d’oro, baffuto, con sciabola, speroni e due scarpette risonanti come l’elemosiniera con la quale il nostro scaccino fa la questua di fila in fila nella chiesa.

Via; si sa per quale ragione un uomo vada per casa d’un padre che ha una ragazza dalle ciglia nere. Ed ecco un giorno Pidorka, tutta lacrimosa, piglia fra le braccia il suo fratellino Ivas, e gli dice:

— Ivas, carino mio: Ivas, tesoretto mio, corri da Pierino, diletto mio, come una freccia, raccontagli quel che avviene: digli che io amerei sempre i suoi occhi neri, che bacerei sempre il suo viso bianco, ma il destino non vuole. Ho bagnato tanti fazzoletti con lacrime ardenti; l’angoscia mi sta come pietra sul cuore; il babbo, il padre mio stesso mi diventa nemico; mi costringe a sposare un polacco, che non posso amare. Digli che già fanno i preparativi per le nozze; solo, non vi sarà musica; i sagrestani canteranno invece della kobza1 e de’ pifferi. Io non ballerò col mio fidanzato. Mi porteranno via; la mia stanzetta sarà scura scura; le sue imposte saran di legno bianco, e in luogo di fumaiolo, sul mio tetto si alzerà una croce.

Inorridito, senza batter ciglio, Piero ascolto l’innocente bambino ripeter le parole di Pidorka.

— Ed io, sciagurato, — disse, — pensavo di andarmene in Crimea, in Turchia a battagliare, ad accumular oro e tornar ricco da te, bellezza mia! La sorte, aimė, decide altrimenti! Il malocchio ci scaglia la malaventura. Orsù, anch’io, colomba mia, anch’io avrò le mie nozze; ma al matrimonio mio non ci sarà neppure un sagrestano. Mi crociderà sopra il corvo nero invece del prete; sarà mia stanza il vasto campo deserto; sarà mio tetto la nuvola grigia; l’aquila col becco giallo mi caverà gli occhi; la pioggia laverà le ossa del cosacco, il vento le seccherà... Ma che vo dicendo? Di chi mi lamento? A chi mi lagno? Dio così volle, e così sia!

E difilato corse all’osteria.

Mia nonna fu un po’ sorpresa nel veder Pierino nella

  1. Sorte di mandolino a otto corde.