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satollare soltanto i nostri bisogni, che alla lor volta non hanno altro scopo se non se di prolungare la nosta meschina esistenza; e penso che l’acquetarsi in certe morali questioni non è che la rassegnazione di chi sogna, e vede tappezzate le pareti del carcere di tinte e di prospettive e figure liete e piacevoli; quand’io considero tutto questo, o Guglielmo, le mie labbra ammutoliscono. Mi rifuggo allora dentro me stesso — e vi trovo tutto un mondo, un mondo pur troppo! assai più di presagi e d'oscure brame, che di viva e vera potenza e d’evidente struttura. Ed ecco i miei sensi nuotare in un oceano di cose; ed io sorrido — e continuo i miei sogni.

Professori e pedagoghi, tutti s’accordano in questo: che i fan-